mercoledì 10 novembre 2010

Bucarest vi presenta due generali

Bucarest mi provoca ogni giorno.
Provoca i miei pensieri, che difficilmente la sera riesco a riordinare. Ma oggi vi voglio scrivere di due generali che ho conosciuto tre settimane fa ad un incontro di una Ong italo-romena, dove faccio volontariato.
Oggi sono stato in periferia, nella penultima fermata della metro linea 1. L'appartamento di Alex ed Eugene è al piano terra di uno dei tanti ed orrendi blocchi che coprono le strade dal sole. Palazzi la cui funzione era quella di obbligare le persone a vivere in un'uguaglianza serva del potere.
Alex ed Eugene vivono al piano terra. Sono stato invitato per il pranzo, perchè Eugene è un bravissimo cuoco, dicono. Infatti la ciorba di trippa di maiale, la mamaliga (polenta con panna acida) e il pesce impanato non metteranno in dubbio l'abilità dello chef. Ha fatto un pranzo squisito, ed io sono dimagrito; la mia pancia infatti è rimasta lì perchè troppo pesante.
Con Alex ed Eugene c'era anche un altro ragazzo, un bambino che non ha avuto la possibilità di crescere, per colpa della malattia. Ha 23 anni e mi arriva al fianco, perchè è alto 1.55, per colpa della malattia. Ha sei dita in una mano, per colpa della malattia. E' fragile per colpa dell'AIDS.
Eugene ed Alex hanno 21 anni e sono ragazzi sieropositivi, abbandonati 21 anni fa in qualche ospedale di Bucarest. Accuditi negli ex terribili orfanotrofi del regime, e successivamente in istituti specializzati, questi bambini senza famiglia hanno subito una delle più grandi atrocità del regime comunista di Nicolae Ceausescu: sono stati vittima di sperimentazione negli ultimi anni del regime. Sperimentazioni che usavano gli orfanelli come cavie per trovare chi fra di loro possedesse gli anticorpi contro il virus HIV. Eh sì, gli orfani...ma io mi chiedo se ci sia un qualcuno che sia più ultimo di un orfano. La società non accetta mai tutti, ma dove può stare un bambino che non è accettato neppure dalla propria madre? Chi si prende la responsabilità di ricordarsi di un rifiutato dalla propria madre? Chi si è preso la responsailità? Il governo ha deciso per gli orfanotrofi. Ho sentito dei racconti orribili sugli orfanotrofi ma non sono in grado di portare argomenti sicuri, non posso parlare di questo.

La situazione degli orfanelli in Romania ha pesato sull'ingresso dello stato nell'UE. Si nega che le sperimentazioni siano continuate dopo la morte del dittatore, ma Alex ed Eugene sono solo due dei tantissimi bambini col sangue infetto. Pensate che negli anni '80 il 60% dei malati di AIDS d'Europa proveniva dalla Romania.
Una brutalità che ora pesa sulla pelle di Alex ed Eugene, due generali di 21 anni che vivono insieme in un appartamento sociale, con una pensione di 200 euro al mese. La casa è piccolina ed accogliente. La cucina è il regno di Eugene, super cuoco, estremamente attento, calmo in cucina, riservato e pacifico fuori. La sua camera è anche il salotto dove 4 ore ci hanno accompagnato nel nostro tour gastronomico di quest'oggi. La camera di Alex è bella, non proprio piccola. Ma Alex ha bisogno di spazio in quanto la sua vivacità, e la sua parlantina sono le armi più terribili di questo mitico ufficiale.
Lavorano entrambi come cassieri e si spaccano 8 ore al giorno per cinque giorni, portando a casa 200 euro al mese. Vorrebbero parlare l'inglese e l'italiano. Vorrebbero che gli accompagnassi spesso al teatro nazionale, vorrebbero, credo, conoscere tutto ciò che sarà loro necessario per cominciare una vita autonoma, nell'appartamento sociale, fuori dall'istituto. Hanno poi in mente svariati progetti per arredare la casa. Devono badare ad una cagnolina di nome Noce.
Vorrebbero avere una ragazza ma pensano che ci sia il diavolo nelle romene.
Ora hanno 21 anni e devono iniziare una vita. Il progetto di Fdp, ong italo-romena, è quello di affiancare ragazzi volontari a questi piccoli generali, proprio per costruire delle amicizie. Si esce, si va al cinema, al ristorante, nel centro commerciale. Mi hanno invitato a pranzo. Il progetto è perciò volto a costruire un'amicizia-supporto, niente di più semplice.
Perchè credo che anche un generale abbia bisogno di un bastone.

Ora devono partire per questa strada di Bucarest che si chiama vita. Ma non sapete che geni che sono! Sono così carichi, ottimisti, la loro voglia di vivere non ha confini! Quanto hanno riso oggi. E il bello è che qui a Bucarest Alex ed Eugene non sono gli unici ad avere un naso rosso e a sorridere. Vorrei raccontarvi di tutti gli altri.
A Bucarest ho conosciuto molte strade, con indirizzi di diversi nomi. Vi racconterò, farò un nuovo blog per questo.
Ma le strade dei ragazzi di Bucarest sono sotto il sorriso del sole. E' vero...hanno in comune l'ombra del male, ma è un ombra che pesa sul loro passato. Gli indirizzi dei bucuresi sono svariati. La strada dei ragazzi di questa città è una sola e si chiama Vita che deve cominciare. Deve cominciare ora, perchè a 20 anni si comincia sul serio, perchè a 20 ci si sfrega veramente le mani.

Sono generali, perchè vivono autonomamente mettendo in comune le forze di quattro braccia magre, ma agili e veloci. Sono generali perchè il loro distintivo non è una stella a punte, ma un sorriso permanente.

Sono generali perchè hanno lottato a mani nude, senza, credo, l'arma più efficace che un bambino che diventa uomo può avere: una mamma ed un papà.

Sono generali perchè hanno l'arma più importante, senza la quale un uomo non potrebbe fare altro che piangere: la fiducia in una delle scommesse più difficili della vita. La vita stessa.

In bocca al lupo Alex
In bocca al lupo Eugene

Lollo

2 commenti:

  1. Grazie Lollo.
    Grazie per questa perla di vita, di una vita a noi così incredibilmente vicina,ma che finiamo sempre per dimenticare.
    Grazie,perchè stasera sono tornata a casa con un'insoddisfazione che permea troppo spesso chi ha tutto,mi sono imbattuta nelle tue parole e mi sono resa conto,oggi come ieri,di quello di cui abbiamo a lungo discusso insieme:chi ha avuto l'arma più forte che un bambino può chiedere non può che sentirsi in DOVERE di fare da bastone ai milioni di generali che vagano per le strade di Bucarest,di Milano,di Vienna,lungo il viale a volte alberato,a volte incidentato della vita.
    Ma come ci siamo già detti,non è un mero supporto quello che possiamo offrire..è come ci racconti tu un essere a nostra volta le mani che si appoggiano,le orecchie che attente ascoltano e apprendono pagine d'oro della vita,insegnamenti fondamentali,che imparano a sorridere di una luce nuova.
    Quella luce che è propria solo di chi ha sofferto di più e da quella sofferenza ne è uscito più forte.
    Abbraccio forte te,Alex e Eugene...e spero di poter essere presto tra i fortunati che possono godere dei suoi manicaretti.
    Ambra.

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  2. Ciao Lolli, è bello sentire queste tue parole e vedere, anche se con la coda dell'occhio, questa tua Romania. Sarebbe bello se allegassi anche qualche foto! è strano sentire questi racconti di ultimi, di miseria, di sorrisi che salvano tutto dopo che qui a Vicenza c'è stata l'alluvione. Ho visto tanti Generali anche qui nella bigotta Vicenza, erano sporchi di fango e non avevano più nulla se non una pala, un badile e degli stivali. E le risate. Tu non immagini!Avevano una forza colore giallo o arancione shocking, dei generali in divisa!
    Spero che tu stia bene, aspettiamo mail!
    Paola

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