martedì 30 marzo 2010

Sic transeat gloria mundi

Ieri mattina, in fila dal medico. Traduco dal friulano all'italiano.
Donna 1 (leggendo "Oggi"): Ah questi giovani, tutti che divorziano.
Donna 2: Ma ti credo, se vanno a trovarsi degli stranieri! Come la figlia di *****, quella che lavora per l'ONU o comesichiama, lavora in Congo o giù per l'Africa non so dove, si è trovata sto negro, stranamente bello visto che quelli che vedo qua a vendere cose son tutti brutti, e hanno avuto questa figlia... Che è nata bianca, e poi si è abbronzata un po' alla volta!
(Donna 1 ridacchia)
Donna 2: ...ma dico io, un africano dovevi trovarti? Con tutti i bei ragazzi che abbiamo in paese! Meno male che mia figlia invece ha un po' di buon senso, e se n'è trovato uno a 10 km da casa... Che non sono pochi, ma almeno conosco i suoi genitori e allora è tutto a posto! Beh insomma, a questa povera bambina coi genitori separati cosa puoi dire, quando cerca la mamma? Che è una cattiva mamma! E poteva stare a casa, senza andare in giro. C'è pur Udine qua vicino, che altro serve?

Che altro serve?
Avrei voluto rispondere a queste parole semplici e atroci, ma non ci sono riuscita.
E oggi, guardando i risultati elettorali, vi chiedo come sia possibile comunicare con persone così.
Con chi non va a votare, ma se si tratta di televoto per il Grande Fratello (col plauso del capomastro Silvio), allora ben venga.
Con chi vota un governo che ci sta togliendo tutto, un pezzetto alla volta. E ce lo toglie gradualmente, così subdolamente che non ce ne accorgiamo nemmeno, non ci indigniamo affatto. Non esploderemmo per nulla al mondo.
E un giorno il basso impero finirà, questo è certo: ma da quanto fango saremo sommersi? Dopo respingimenti, censura tv, processo breve, falsi in bilancio, lodi, maxilodi e chissà cos'altro, riusciremo a ricordare come si stava prima? O saremo cambiati anche noi, le nostre idee, le nostre parole, con una soglia di sopportazione spostata ormai troppo in là?

Come ha scritto Zucconi oggi, la corona poggia ora salda sul capo del Presidente del Consiglio: la strada è spianata, verso il presidenzialismo e oltre.
Rimaniamo a guardare?

Stamattina la tv strillava: "Emma ha vinto!"
Già: Emma, la concorrente di Amici, ha vinto. E ha fatto il 30% di share.

Veronica

5 commenti:

  1. Perchè i giovani come te sono una rarità?
    Ho letto ammirata questo post, per lo stile arguto e raffinato e per la profonda consapevolezza dell'oggi.
    Complimenti, Veronica!
    Sabrina

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  2. Monocrazia, impero, regime, Grande fratello, padre padrone, potere assoluto...sono tutte caratteristiche che attribuiamo all'Italia berlusconiana. Guardiamo i risultati delle elezioni regionali di quest'anno: Italia a destra, Lega oltre il 12%, il Nord interamente consegnato alla coalizione di governo, il Sud diviso a metà. Il "partito" del presidente è ancora il primo partito italiano. Il partito principale di opposizione perde 2 milioni di voti. La Lega festeggia e il suo popolo con lei. Le regioni rosse sono quelle con il tasso di astensionismo più elevato. Nonostante l'astensionismo comunque milioni e milioni di persone sono andate al seggio a votare.
    Possiamo ancora parlare di impero, monocrazia, Grande fratello, Re Silvio I, dittarura dei media eccetera eccetera? A me piacerebbe poter affermare di sì, ma so che farei un errore grave di cecità rispetto alla realtà dei fatti solamente per giustificare e salvare la politica del partito di opposizione che, fino a cinque giorni fa, votavo.
    Allora cominciamo a dire che l'Italia è, malgrado tutto, un paese democratico. Le elezioni si sono svolte liberamente. Ognuno ha avuto la possibilità di esprimere effettivamente e senza condizionamenti la propria preferenza di voto. Come ho già scritto, milioni e milioni di persone sono andate a votare. Io ho fatto tre giorni di scrutatore al seggio di Vicenza. Ho guardato e "scrutato" il viso di ogni elettore che mi si presentava davanti al banchetto delle registrazioni. Dalle famiglie agli anziani, dagli ultranovantenni ai ragazzi down, dai giovanissimi agli infermi. Se la vogliamo mettere in poesia, ebbene io credo che ogni persona che abbia votato in quelle cabine abbia pensato alla democrazia come speranza, come dovere civico. C'era chi non poteva camminare, ed è venuto lo stesso! Vorrei fare l'esempio di mio zio, che è down. Nonostante la malattia e l'infermità mentale, anche lui sa che esprime in questo modo un dovere civico.
    I condizionamenti esterni dei media, che cercano di depoliticizzare la società, di renderla stupida e ignorante, di indirizzarla verso il qualunquismo e verso il la volgia di vedere immediatamente i fatti senza idee, sicuramente ci sono, e provengono dalla maggiorparte delle nostre tv (in primis da quella di Stato). Ma io non sento influenzato. Credo di poter dire che voi non lo siete, credo che mio nonno cieco e sordo non lo sia, che il pastore del Gennargentu non possa esserlo perchè non possiede elettrodomestici, che chi abita davanti al cantiere del Dal Molin o in val di Susa non sia influenzato da questo ma dalle conseguenze di altri problemi futuri, che l'operaio che si sveglia alle cinque e torna a casa alle sette non abbia il tempo di essere influenzato da Minzolini, che l'agricoltore di bassa padania, il pastore pugliese, l'artigiano toscano non abbiano la voglia di essere influenzati dalla perfidia della politica, perchè ciò che semina terrore è un problema chiamato crisi economica.
    Perciò penso che l'opposizione tutta (partiti, giornali, radio, movimenti d'opinione, noi) debba smetterla di parlare di Re Silvio I occhio del Grande Fratello, ma debba iniziare a discutere sulla strategia politica (vedi Lega Nord) se ha ancora la voglia di vincere.

    Lollo

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  3. Io credo che sia un insieme di fattori,come abbiamo piu' volte ribadito.
    Non penso tuttavia che possa ritenersi non influenzato dalla tv,da Minzolini e dagli altri servi fedeli l'operaio dell'interland,piuttosto che chi abita davanti al Dal Molin.
    Ho colto il senso di quello che vuoi dire,credo,e lo condivido:in fondo se analizziamo la situazione la Lega si è sostituita del tutto a quelli che prima erano i soggetti di riferimento per quelle classi(come gli operai di fabbrica)più soggette allo sfruttamento,ha saputo accentrare su di se le insicurezze che la scomparsa del Pc e sindacati sempre più evanescenti avevano lasciato dietro di se.
    La Lega è un'idea locale,parte dal piccolo e difende gli interessi del piccolo,da risposte alle paure più animali come la paura del diverso,fa sentire protetti gli interessi più elementari che sono però i predominanti sopratutto in una realtà caratterizzata dalla crisi(come ben dici tu)in tutti i settori e gli ambiti.
    Il senso di disgregamento pervade tutto ormai nella nostra società e non credo che chi abbia problemi piu' importanti (come "trovare qualcosa da mettere sotto i denti la sera") non ne sia pervaso altrettanto.
    Ma non bisogna nemmeno sottovalutare il potere enorme della comunicazione,di quella rivoluzione copernicana dei valori cui le tv di Silvio I hanno dato vita(come più volte abbiamo già ribadito).
    Detto ciò non credo che l'idea lanciata dal Mortazza(noto ai piu' come Prodi)qualche giorno fa,di tornare ad una dimensione locale,di un partito federalista con grandi poteri regionali sia un'idea sbagliata(anche se è dai tempi dei girotondini che si parla di "ritornare a parlare con la gente").
    Occorre tornare a parlare nel piccolo,forse.
    Anche se tutto intorno a noi ci richiama ad una realtà globalizzata(e mi rendo conto che tornare all'idea degli iscritti del Pc che negli anni 50 distribuivano l'Unità nel quartiere,sia abbastanza redicolo)occorre ritornare a dare risposte ai dubbi e le paure che attanagliano il pastore del Gennargentu,come le impiegate della Omsa,che svegliano di notte gli imprenditori del bresciano e gli operai di termini imerese.
    In definitiva laddove i valori politici e gli ideali sono venuti meno e laddove la preoccupazione per un futuro incerto prende il sopravvento(oggi come nelle grandi ondate migratorie di inizio secolo)occorre guardare nel piccolo,perchè l'europa potrà vivere nella mente di ogni italiano,solo quando finalmente esisteranno gli italiani,quando un partito xenofobo non sarà piu' il 3^ in Italia,quando le risposte ai "piccoli della società" saranno state la premura dei politici,tutti.

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  4. e rileggendo,quando parlo di Prodi,volevo dire "non sia un'idea sbagliata"

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