mercoledì 9 febbraio 2011

stimoli..


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Affronto discorsi sul futuro. Mi sento vuota.
Corro nel blog, nel nostro blog, sapendo per certo che i generali di vent'anni mi avrebbero aiutata
Io sono ancora qui, sto correndo dietro ad un dettato di francese che invece ceh avvicinarsi sembra flutturaare sempre lì ad una certa distanza, che mi permette di sfiorarlo con i polpastrelli ma non di afferrarlo
Un po' come succede con i sogni, con tutti i miei sogni dai più banali (voglio fare la cantante) ai più "seri"(specialistica, double degree, exchange...), che a volte li sento, sono veri, sono lì... ma d'altronde chi non si è mia svegliato sudato, di soprassalto, con un sorriso, con una lacrima dopo un sogno che "ti giuro, era come se fosse vero!!!"

Cercavo qualcosa che mi aiutasse ad afferrare qualche sogno, cercavo uno stimolo, cercavo un soffio di vento che alimentasse i carboni ardenti, perchè basta quello poi il fuoco sa alimentarsi.
In questo momento tanti fuochi si sono accessi, la Tunisia, l'Egitto (piccolo inciso:Can you find Egypt?!?Merci Quentin pour la photo,and the feedback!!), tante braci che attendevano lì da anni, da generazioni..che ne pensiamo, noi, di questi fuochi?
Ne pensiamo che stiamo a parlare di Ruby talmente tanto che io ho paura che ci darà la nausea, e anche questa storia passerà via, come se "nulla" fosse, stiamo che un parlamentare dell'IDV è ora diventato il primo lacché del nostro Prime Minister, così Prime e così Minister che se non fosse per tutti i soldi che lo Stato Italiano (al quale ora mister B. vorrebbe fare causa) gli sgancia, forse neppure Gheddafi vorrebbe più vederlo.

Sono tornata a Roma dove il mio cuore è tornato a ricordare l'esperienze di quest'estate con i rifugiati politici...anche per loro nulla è cambiato, anche loro cercano stimoli. A molti sono state rifiutate le richieste, dovranno andarsene, ad alcuni invece il permesso sulla carta è stato concesso ma la situazione di tutti i giorni è la stessa di prima. Camerate da otto persone, un pasto al giorno...e sono fortunati...quattro bambini bruciati...e siamo in Italia, nella capitale.
In quest'Italia unità che vuole esserlo ma non ne è capace.
In quest'Italia, schiava di Roma, che dovrebbe avere 150 anni, ma secondo me ne ha solo 63...fondamentalmente è più giovane dei suoi politici...
Che Iddio la creò! ma dov'è Iddio ora? No sai, signor G. (Gesù o Gaber, a seconda delle preferenze) io credo che sarebbe l'ora di tornare e dirgliele due paroline perchè, sai, così altri 2000 anni non ce li facciamo!!!

Smettiamola di lamentarci, fratelli d'Italia!

Pure Assange ha promesso grandi rivelazioni su di noi..perchè noi non sappiamo dirci le cose, serve che ci sia qualcun'altro a spiegarci come siamo...
Sai cosa pensavo che sarebbe divertente, per dimostrare che nulla cambia? Pensavo a come potrebbe ricadere il sistema politico, giusto com'è successo 20 anni fa, quando noi generali stavamo solo dando un occhio al campo di battaglia.
Allora era successo per un assegno di mantenimento post divorzio non sganciato , ora potrebbe succedere per un divorziato che l'assegno l'ha sganciato, sì, ma ad una puttana...ah, segni dei tempi che cambiano...
Ah, a proposito di vent'anni: signora Lega! ora che è pure Lei a Roma, e ha visto la situazione, mi pare di capire che abbia compreso perchè a quella poltrona tutti si affezionino così tanto...non la molla più!

Lega, immigrati, Europa dell'Est...Bucarest!!!
Sono passata al blog di Lollo, e ho subito trovato un post recente: che sorpresa e che delizia poter leggere le tue parole, Lollo!! Come colpiscono nel profondo, come ti fanno sentire fortunata quando il tuo unico problema è un dettato di francese e un programma di mobilità studentesca.....forse è per questo che ci siamo zittiti, generali? troppo in attesa di vedere che fine faranno le nstre carte, le nostre application?
E la vita intanto?
La vita che mi ha mostrato Lollo è ben diversa dalla mia, da quella che vedo e conosco da sempre..
Qualche giorno fa ho fatto il mio solito "volontariato " per Intercultura, e mi sono interrogata se quello fosse davvero volontariato.. se non lo è solo aiutare chi sta male, chi è in una situazione d'emergenza, invece che ridere e escherzare in quello che in quel momento non mi sembrava altro che un club di privilegiati...
la risposta definitiva non la so. Ho pensato però che se alla fine il risultato è fare del bene nel cuore delle persone, far nascere un sorriso dopo una lacrima,allora sì, anche quello è aiutare, anceh quello serve... da qualche parte si deve pur cominciare, no?

Io comincio da qui....di stimoli penso di averne lanciati molti..qualcuno che voglia affrontarli assieme a me?
Silvia

7 commenti:

  1. Hai azzeccato il cuore del problema! Hai volutamente portato su questa piattaforma una contraddizione, che anche io avevo notato negli ultimi mesi di immobilità del blog: non ci aiutiamo. Questo blog non aiuta più, ha smesso la sua carica esplosiva nel momento in cui le persone che ci scrivevano (tutti noi) hanno obbligatoriamente preso strade diverse. E allora un pò tutti abbiamo perso di vista uno degli scopi per cui questo piccolo diario è stato creato: l'aiuto reciproco.
    Qui non si tratta di dover scrivere solo se si ha qualcosa da dire, solo se si ha qualcosa di veramente interessante da dire, o qualcosa di elaborato, sofisticato. Qui dovremmo cercare di aiutarci di più.
    Come hai detto tu Silvi: hai bisogno di stimoli? Bene, tu hai cercato noi. Tu ci cerchi tramite questo mezzo condiviso. Tu ci cerchi perchè hai forse bisogno di aiuto, di voglia, di stimoli per attivarti.
    Ok, io capisco benissimo le paure di tutti noi riguardo a questo fatto. Se la Pieretto si attiva non la ferma più nessuno. E siccome noi vogliamo bene alla Pieretto, non vogliamo che finisca male, magari linciata da un berlusca-fan club, che l'ha scoperta mentre metteva una bomba sotto Palazzo Grazioli. Però la Silvi ha ragione. Forse dovremmo chiedere aiuto al blog, e forse dovremmo cercare di aiutare chi lo fa. Perchè siamo sempre noi!
    La risposta è semplice: siamo sempre noi.

    A me dispiace passare più tempo sul mio blog che su questo. Non potevo usare Generali per parlare di Bucarest. Sarebbe stato monopolizzato. Quindi ho preferito crearne un altro, e quindi passare più tempo sull'altro proprio perchè ora passo il 100% delle mie giornate qui, a Bucarest. Io ora vi stimolo con questo, cerco di stimolare con quello che posso. Magari avere un commento in più mi servirebbe per capire se quello che scrivo è compreso o potrebbe migliorarsi. Non per altro desidero che commentiate. Però sono questi miei stimoli ora. Perchè non mi posso permettere di uscire fuori da questa realtà senza correre il rischio di perdermi in un mare di altri interessi da coltivare. E siccome vivo in una stanzina piccola piccola, troppi interessi provocherebbero una bomba che farebbe esplodere me, e tutte le 2000 persone ce mi stanno vicino.
    La Silvi però ha lanciato un segnale. Io vorrei dare il mio contributo. Quindi, Silvi, iniziamo, sai che non sei da sola a fare i tuoi sermoni. Siamo in due, almeno.
    Provochiamoci! Iniziamo.

    Prometto sul mio onore di fare del mio meglio!

    A parte gli scherzi, volevo dirti che lo stimolo è stato raccolto. Dammi del tempo per elaborare, e poi iniziamo. Ok?

    A presto ossrvatori della legge giusta!

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  2. Come sempre Lollo, unisci l'utile ( =lo stimolo) al dilettevole (=una sacrosanta risata)!!
    ok, io ti aspetto e vedrò di collaborare con i miei commenti al tuo blog se essi ti potranno aiutare. E si, hai fatto bene a creare un blog a parte, sono più che sicura che Bucarest se lo merita tutto.
    Prometti di fare de meglio? Te lo prometto anch'io, perchè ogni promessa è un debito!!

    Allora, ora vi parlo ancora un po di stimoli
    Il primo, e più ecclatante: nei generali di vent'anni si parla di Egitto, ed ecco che quel generale se ne va. Ragazzi, il mio cuore è diventato una piuma alla notizia delle dimissioni di Mubarak, alla notizia che un popolo con i suoi sforzi, le sue proteste, i suoi sacrifici, i suoi morti (purtroppo) è riuscito a cambiare, è riuscito a dare una scossa, a farsi valere, a ricordare a tutti che quello è il loro territorio, che ci vivono, ci lavorano, ci sognano, e hanno il diritto che sia governato da qualcuno che lo rispetti, che li rispetti e li rappresenti nel loro onore e nella loro onestà.

    E ora passo ad un'altro popolo che si è fatto sentire per reclamare la propria dignità, la propria onestà, fedeltà al lavoro, alla famiglia e alla Costituzione: il popolo delle donne italiane che non ci stanno ad essere considerate tutte uguali a Ruby e alla Minelli, le donne di "se non ora quando?!?".
    Sono tornata da qualche ora da P.zza dei Signori, TV, dove stamattina alle 10.00 pensavo di non trovare nessuno, e invece erano già li, tante, giovani, meno giovani, mamme, nonne, figlie, professoresse, operaie, medici, studentesse, impiegate....C'ERANO!!!!!! Assieme abbiamo applaudito a chi citava gli articoli della Costituzione, a chi ha detto che non ci sta, a chi a ricordato d'esser diversa, a chi dei modelli del cavolo della televisione si è stufato!!!! E poi sono arrivati anche loro, amici, consorti, padri, fratelli, compagni, figli, grandi, piccini vestiti da carnevale che hanno iniziato a giocare con i palloncini rosa di "Se non ora, quando?"
    C'eravate anche voi uomini,soprattutto voi! che sapete che la donna è bella perchè è com'è, scontrosa, sapientina, dolce, forte, determinata, misteriosa, con qualche chilo in più o qualche chilo in meno, che la sua bellezza è di più del fisico, è il suo essere donna a renderla bella, a renderla diversa da voi...per tutto questo noi eravamo lì stamattina, e in molte altre piazze italiane.
    In tivù hanno mostrato Roma, Milano, Napoli, Palermo, ...e alla vista di Trieste mi son commossa, e mi sono ricordata che siamo circondate da stimoli, sa cose da fare, da migliorare, da imparare...basta saperli cogliere.


    Per l'Italia e per l'Egitto, le posizioni sono diverse e distanti ma con alcune affinità. Per l'Italia e l'Egitto quello che è successo oggi e nelle ultime settimane potrebbe non cambiare realmente troppo la vita quotidiana delle persone, perchè bisogna vedere cosa ce ne faremo ora di queste proteste e di queste rivendicazioni, bisogna vedere come sarà gestito ora il cambio al potere, cosa cambierà sul serio.
    Ma almeno noi abbiamo dimostrato di esserci, di non essere passivi, risucchiati dal tubo catodico (o dal digitale terrestre) e soffocati dietro ad un mare di bugie e di cazzate. Le cazzate dei respingimenti a Lampedusa, le cazzate di un Capo dello Stato che vuole fare causa al suo stesso stato, le cazzate di chi vuole omogeneizzarci, le cazzate di chi dice ai suoi giovani di andarsene all'estero, le cazzate di chi dice che la bellezza è un'arma e bisogna usarla, le cazzate di chi mi vuol far credere che non ci sia posto per me e che devo guadagnarmi da vivere vendendo il mio corpo o imbrogliando, le cazzate di chi a 25 anni pensa alla pensione e non a farsi il culo e lavorare...
    Noi ci siamo. E non ci stiamo più.
    S.

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  3. Ebbene sì, Silvi, ti svelo un segreto: avrò letto il tuo post almeno 5 volte. Ma quante ne tiri fuori in una volta sola? E' possibile che una sola persona possa affannarsi e affaccendarsi per tutte queste cose?!
    ma si certo che è possibile!piccoli vulcani in eruzione. Basta togliere il tappo e tutto sgorga fuori, non troppo inaspettato. Basta interrompere la routine. Ma che brutta parola è routine? noi non siamo mica quarantenni con una famiglia, lavoro, cenetta a casa e weekend libero!eppure la mia routine mi ha risucchiata: application,esami,riunioni varie e poi e poi.. E poi finisci gli esami (anzi decidi che hai già dato abbastanza), ti fermi e ti accorgi che, oh no, il mondo non ti aspetta e va avanti! E la mia amica pakistana non può più stare in Italia, è stata respinta e viene ospitata clandestinamente da una famiglia che evidentemente non ama la routine, mentre chissà quanti aspettano stipati in un campo da calcio.
    E allora ti indigni, mi indigno, ma poi ti accorgi che c'è un'indignazione generale che aleggia nell'aria..E oggi piazza del popolo ricorda piazza Tahrir, anche se ci si indigna per cose diverse o forse non sono poi così diverse?
    Dentro l'Italia, fuori dall'Italia, l'Italia fuori dall'Italia. Non è mica semplice fare distinzioni. E il panorama si allarga sempre più, nuovi punti di vista grazie a sentinelle in giro per l'Europa.
    Mamma mia, sì che ne abbiamo di stimoli Silvia!il problema è non farci sommergere da questi e condividere quel senso di prurito fastidioso che a volte ci prende!
    Perchè sono sicura che prende un po' tutti.
    Franci

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  4. Sì noi possiamo mettere paura, in quanto parte del popolo. Sappiamo che un milione in piazza fa paura. Noi ci siamo, e siamo diversi da chi pensa già alla pensione. Lo sappiamo benissimo che lo siamo. Il problema è: questo basta?
    No non basta. Parlo di Italia eh! Però potrei anche fare un riferimento alla situazione post-piazza egiziana (il potere nelle mani dei militari). Non basta un milione.
    Allora come, se lo scopo è alimentare una pressione tale da far rassegnare le dimissioni del governo?
    Credo che abbbiamo bisogno di imparare tanto, abbiamo bisogno comparare piuttosto che imparare, di scattare foto di tante realtà. Però ecco preferirei non mostrare le foto che faccio, preferirei tenermele per me, ragionarci su, e solo dopo raccontarle. Nel racconto, nella comparazione riusciamo a trovare fra le linee tante piccole soluzioni. Il linguaggio di chi compara rintraccia e ritaglia le nostre qualità, accanto ai difetti. Le continuità con le discontinuità. E in Italia ce ne sono tante di discontinuità. Ma non solo.
    Comparare è quindi scattare foto alla Romania per trovare l'Italia tra i bloc di Bucarest. E' incorniciare una protesta austriaca per capire che i ciottoli di quella piazza possono essere benissimo scambiati con i nostri. E' spaventarsi da un'India, e pensare: niente niente niente in comune, assolutamente niente. E poi ricredersi. O un'Africa, catapultarsi nel mondo Ultimo per magari capire veramente quanto potenzialmente potrebbe essere come il nostro. Tante foto da tenersi per sé, proprio per raccontarle meglio agli altri.
    E mobilitarsi cosa significa? Secondo me vuol dire capire, prima di tutto, che si sta per arrivare ad un bivio. Gli stimoli sono sufficienti per stimolare. E come stimolare?
    Unendo l'utile al dilettevole, fantasia ed efficacia. Creatività ed intelligenza. Mezzi semplici, economici: ottenere il "massimo" con il "minimo" sforzo.
    Ovviamente in una democrazia non è concepibile una protesta se i singoli cittadini non sfruttano il loro ruolo, la loro posizione nella società. Per questo dico che non basta andare in piazza, ma sfruttare i singoli ruoli. Io mi sento di poter coordinare, perchè studio tante materie diverse, e dovrei essere in grado di trovare il modo per coordinarle. Questo penso io.
    Ma la mobilitazione ha bisogno di tante piccole fotografie e comparazioni. Cucchini sarà il nostro prof di Diritto comparato. Ma io vorrei essere il vostro di Romania comparata, la Silvi di America comparata, la Vero di Austria, la Franci di Costa d'Avorio, la Luci di India, la Fra di Finlandia, la la la...ognuno con le sue passioni, non solo geografiche. Ognuno con i suoi interessi. Pero ragazzi, è importante condividere. E soprattutto amici miei: è fondamentale DOMANDARE! Domandiamo, chiediamo, interpelliamoci! Perchè non è sempre facile chiamare gli altri intorno a sé. E' difficile, è faticoso. Per questo ci dobbiamo chiederci (tirando la grammatica per evidenziare il "ci").
    Questo intanto. Poi si vedrà. Ognuno ciò che vorrà.
    Io ho imparato tante cose. Di mobilitazione la mia città "Sagrestia d'Italia" mi ha insegnato molto! E sempre la mia città che non amavo, si è fatta bella con me, e mi ha insegnato molti piccoli segreti di "mobilità". La città in cui sono ora mi ha insegnato dell'altro, di tanto diverso, ma di un'altra natura.
    Però però però l'importante è comprendersi, poi magari metterci intelligenza, studio, efficacia, creatività e fantasia.

    E chissà...magari un giorno questi Generali, di questo sito, formeranno il Governo italiano.

    Sicuramente la Silvi non premier perchè quello voglio farlo io e lei sarebbe troppo pericolosa. Sicuramente la Franci la metteremo ministra alla cooperazione allo sviluppo perchè se no...no! E sicuramente la Catta non potrà ricoprire un ministero con portafoglio, perchè sono sicuro che lo perderebbe.

    Buonanotte ministri!

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  5. Da cinque mesi osservo il modo in cui qui la gente respira la politica. Vienna è un'isola rossa e inquieta in mezzo ad un paese tranquillo e conservatore, in cui la socialdemocrazia ha costruito un impero saldo che permea di sé la società. È una capillarità che però non si può paragonare a quella che a suo tempo fu da noi del PCI o della DC (e oggi forse soltanto della Lega), perché la mentalità è completamente diversa.
    In primo luogo la forma. C'è una fortissima tendenza all'associazionismo, opposta a un individualismo che spesso è tutto italiano (lungi da me disprezzarlo: ma è una nostra caratteristica). Qui ogni persona è parte di una rete, alla quale deve dei doveri e dalla quale si aspetta non favori, come succede da noi, ma piuttosto protezione e ascolto. Queste reti sono politiche – c'è sempre qualcosa o qualcuno contro cui indignarsi – e solo a volte partitiche.
    Poi, la sostanza. L'ideologia qui viene impugnata di continuo, con entusiasmo e leggerezza. I settori giovanili dei partiti pullulano di correnti organizzatissime, a volte estremiste ma coinvolte nel dibattito civile. Anche questo secondo punto è lontano anni luce dalla nostra Italia dove c'è già stato il tempo in cui tutti brandivano un'ideologia come un'arma gli uni contro gli altri. Poi c'è stata un'esplosione da cui forse dobbiamo ancora riprenderci, visto che questa parola fa ancora storcere il naso a tutti. Anche se secondo me non dovremmo denigrare lo slancio ideale alla base dell'azione e del nostro impegno... Ma questa è un'altra storia.
    Comunque, il risultato dell'incontro di questi due elementi crea qui un contesto politico formidabile, quasi ideale. È come quando al liceo si facevano gli esercizi di fisica presumendo l'assenza di attrito. Questo è un laboratorio politico in cui tutto è fluido, dinamico, consequenziale e partecipato. Semplicità e ingenuità mi affascinano moltissimo. Ma continuamente devo ripetermi che questa non è l'Italia, dove prima di tutto andrebbero eliminate le cause dell'attrito. Ne parlavo qui con Ambra l'altro giorno: quando hai un bel campo fertile come quello della socialdemocrazia puoi far crescere tutti i fiorellini colorati che vuoi, correnti o manifestazioni che siano. Ma quando il tuo terreno è sabbia e sale, come il nostro, le priorità sono altre.
    Diciamo che se vent'anni in Italia sono stati la mia tesi, questi mesi a Vienna sono la mia antitesi. E tutto quello che mi racconterete, saranno altrettante complesse antitesi, roba da far girare la testa! Quando torno, vorrei trovare la sintesi già lì, bella e pronta ad aspettarmi. Ma so che non c'è: devo crearla, dobbiamo crearla. Usare i canali già esistenti al massimo, fino a forzarli, ma senza romperli. Se necessario, costruirne di nuovi nel piccolo. Essere irrequieti, ma uniti. Questo è l'unico senso possibile della comparazione che ci aspetta quando ci ritroveremo... Creare. Ci serve la sintesi e può esserci solo insieme! Io vorrei una primavera movimentata, mobilitata e partecipata, voi ci state?
    Ogni promessa è un debito, buona giornata Generali.

    Veronica

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  6. Ok allora è arrivato il momento di incominciare. Con una proposta, visto che dobbiamo sdebitarci.

    Organizziamoci quando torniamo:
    - Punto giovani, baretti, piazze
    - giornate/pomeriggi/serate a tema: esempio la Vero ha introdotto qui il tema della politica viennese. Troviamoci e parliamo tutti insieme di che cosa vuol dire Politica per noi, dopo che siamo stati in posti diversi (tra cui anche Gorizia ovviamente). Troviamoci e parliamo tutti assieme di che cosa vuol dire povertà. Di che cosa vuol dire sogni. Di che cosa vuol dire mobilitazione. Di che cosa vuol dire blog,social network, scrittura condivisa. Troviamo i modi più belli per esprimerci, tutti, nelle tematiche di cui vogliamo servirci per decollare. Ditemi che ve ne pare.
    Non vorrei, ecco, che questa proposta fosse vista come un momento in cui solamente "Quelli che L'Erasmus..." possono dire qualcosa.
    Perchè non l'ho pensata come racconto delle nostre esperienze all'estero.
    Solo per condividere.

    Ditemi

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  7. Condividere secondo un programma dettagliato e condiviso. Magari uno a turno si impegna a proporre portando materiali.

    Spezzi di video, letture, diapositive, foto, articoli, interviste...

    materiale concreto da associare ai pensieri

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